BAMBINI ALL’ESTERO: A CHE ETA’ PARTIRE… E QUALCHE CONSIGLIO!

A partire da quale età è giusto pensare ad un viaggio studio all’estero per i propri figli? Questa una delle domande che mi viene rivolta più di frequente…

Innanzitutto non è, a mio avviso, corretto parlare di “età giusta”: ogni bambino/ragazzino ha un suo sviluppo personale ed emotivo. Ha un’autonomia da maturare. Ha tempistiche proprie da rispettare. Vi sono bambini/e di 9-10 anni che partono serenamente e ragazzi/e di 15-16 timorosi. L’età è paradossalmente un fattore marginale, contano di più i tratti del carattere, la personalità, l’ambiente familiare e sociale in cui si è vissuti e, non in ultimo: il coraggio!

E’ interessante, in ogni caso, notare come in molti altri paesi europei (Germania, Svizzera ecc..)  ed in altri continenti, ad esempio l’Asia, i piccoli compiano esperienze di studio all’estero in autonomia già a partire dai 7 anni. I genitori caricano i bimbi su un aereo con tanto di accompagnatore e… via: che l’avventura verso campus e prestigiose scuole in paesi anglosassoni abbia inizio!  Fantascienza? No, realtà! Sarà giusto? Io dico: dipende… soprattutto da come le scelte vengono fatte e preparate ante tempo.

Innanzitutto per capire se un/a  bambino/a nella fascia di età tra i  7 e gli 11 anni sia pronto per un’esperienza in totale autonomia e serenità in un paese straniero è necessario valutare a priori una serie di elementi, quali:

  • Autonomia dai genitori: il/la bambino/a è mai stato/a qualche giorno lontano dai genitori? Come ha vissuto l’esperienza? Era sereno/a?
  • Autonomia pratica: il/a bambino/a è capace di lavarsi, vestirsi, organizzarsi con le tempistiche senza i genitori che incalzano?
  • E’ socievole? Per intendersi: se lo portate ad una festicciola in cui non conosce tanti altri bambini, si inserisce facilmente nei giochi con gli animatori o fa tappezzeria al tavolo del buffet?

Preparare i figli a “partire da soli” già dall’età della scuola elementare è un processo lungo che può essere anche affrontato nella quotidianità attraverso lo svolgimento di piccoli gesti che aumentino gradatamente il loro spirito di autonomia.

Contrariamente a quanto si pensi, il livello di conoscenza dell’inglese non è così fondamentale (i bambini assorbono ed imparano molto più velocemente una lingua degli adulti e lo staff delle scuole qualificate è abituato a relazionarsi con bimbi di ogni nazionalità e livello di conoscenza linguistica) quanto invece è fondamentale…. Essere autonomi! In altre parole: non soffrire per la lontananza dai genitori, sapersi gestire (lavarsi, gestire il cambio dei vestiti, essere in grado di capire gli orari delle attività e lezioni ed essere responsabili) avere facilità nel relazionarsi con bambini di altre nazionalità e lingue, spirito di adattamento (agli orari diversi, al cibo, alle usanze ecc..) e soprattutto… essere curiosi!

Noi genitori possiamo fare molto per aiutare i nostri figli ad allenare ed acquisire queste capacità (Skills!) durante la quotidianità attraverso piccoli stimoli quali ad esempio:

  • lasciare che si preparino da soli per andare a scuola;
  • abituarli ad essere responsabili per tutto ciò che riguarda la loro vita scolastica ed i loro piccoli impegni;
  • sollecitarli a tenere in ordine la loro camera;
  • abituarli fin da piccoli a dormire fuori casa senza i genitori (da nonni, parenti o amici);
  • iscriverli fin da piccoli in camp estivi (anche in Italia) con attività di loro interesse (tennis, calcio, in montagna, campi scout ecc…) al fine di iniziare ad abituarli al distacco dalla famiglia unendo autonomia e divertimento.

Infine… quali solo le reali opportunità in UK per i più piccoli, non ancora pronti a partire da soli?

  • Camp per bambini accompagnati dai genitori (dai 3-12 anni).

I bambini trascorrono l’intera giornata all’interno del camp svolgendo esclusivamente attività sportive, ludico e ricreative insieme ad altri bambini di nazionalità diverse. La sera stanno con i genitori i quali possono cogliere l’occasione in quei giorni per frequentare un corso di lingua o visitare i dintorni. Un ottimo modo per imparare ad avvicinarsi ad una “apertura interazionale”.

  • Summer school per bambini accompagnati dai genitori (dai 5 ai 13 anni).

Sono vere e proprie scuole di inglese con lezioni al mattino (interattive e con metodo di apprendimento basato sul gioco) ed un programma di attività ricreative al pomeriggio. Come nell’opzione precedente i bambini la sera dormono con la famiglia ed i genitori possono cogliere l’occasione per frequentare un corso di lingua o visitare i dintorni.

Infine, per i bambini ormai pronti e desiderosi di mettersi alla prova con una prima esperienza all’estero da soli… esistono tantissimi campus diversi l’uno dall’altro per attività, tematiche e con programmi Young Learners a partire dai 7 anni di età! Requisiti? Tanto entusiasmo e voglia di imparare divertendosi!

Per info su Summer schools & Campus  Young Learners con i quali collaboriamo da anni,  scrivete a: info@ape-italia.it